S'EGA SITZORIS


 

Lunghezza: Km 3,300
Tempo di percorrenza: 2 ore andata 1,5 ritorno
Grado di difficoltà:
Bassa
Segnalato: Qualche segnale in vernice rossa

 

Come Arrivarci

Una volta giunti all’ingresso di Villacidro provenienti da San Gavino Monreale si giunge ad una rotatoria nella quale svoltiamo a sinistra, (a destra si andrebbe alla magnifica cascata di “Sa Spendula”), e proseguiamo sempre dritti percorrendo la Via Nazionale. Superati tre semafori, in cui procediamo sempre dritti, arriviamo all’uscita del paese in direzione Cagliari fino a trovare un incrocio sulla destra in cui svoltiamo seguendo l’indicazione per Monti Mannu e Villascema. Proseguiamo per circa 2,1 km sino a trovare una biforcazione in cui andiamo a destra in direzione di Monti Mannu, andando dritti si arriverebbe alla chiesa campestre di San Sisinnio, ed un secondo bivio, dopo circa altri 1,9 km, in cui andiamo sempre a destra, e seguiamo le indicazione per la diga sul Rio Leni. Giunti alla diga, una sosta è d’obbligo per ammirare il lago artificiale, si procede per una strada, sempre asfaltata ma un pò stretta, che costeggia il lago, fino a giungere ad un ponte sul Rio Bidda Scema.
Attraversato il ponte svoltiamo a destra, in località Villascema, superiamo la chiesetta campestre di San Giuseppe, alla nostra destra, e proseguiamo sempre dritti fino ad arrivare a delle porcilaie in cui lasciamo l’auto ed iniziamo il percorso a piedi. La camminata si snoda su un sentiero abbastanza evidente e da subito giungiamo ad un primo bivio in cui proseguiamo dritti, il sentiero di destra raggiungibile guadando il fiume ed in cui si vede un cancello, ci porterebbe a Perda Lada e a Genna Farracesus, passo di confine tra Villacidro e Gonnosfanadiga. Continuiamo a camminare costeggiando il fiume, e più volte ci troviamo a doverlo attraversare su dei guadi di fortuna. Proseguiamo fino ad arrivare all’intersezione con il canale Su Pressiu, alla nostra sinistra, ed è qui che incontriamo l’ultimo porcile della zona, sopra di noi dominano le punte “Genna Magusu” e “Maguseddu”. Proseguendo, il sentiero si fa sempre meno agevole ma comunque percorribile, passa sotto il “Campanile S’Ega Sizzonis”, un enorme torrione roccioso che domina maestoso questo angolo di foresta. Superata la roccia e subito dopo aver guadato per l’ennesima volta il fiume il sentiero inizia a salire ed ad inoltrarsi sempre più all’interno del bosco, ed è qui che dopo poche centinaia di metri si può scorgere appena sotto di noi alla nostra sinistra la Magnifica cascata. Un sentierino che si distacca da quello principale ci permette di scendere nell’anfiteatro naturale dove in mezzo agli agrifogli, ai lecci, alle filliree, ai ginepri ed ai coloratissimi oleandri domina la cascata di S’Ega Sitzoris, che con un getto fragoroso si tuffa nel laghetto sottostante che a sua volta scarica la sua acqua formando numerosi ruscelli e laghetti. Stare seduti ad ascoltare il silenzio rotto solo dallo scrosciare dell’acqua è quanto di più bello e rilassante ci possa essere…un vero paradiso. Dopo aver ripreso fiato si può proseguire, si risale fino ad incontrare il sentiero principale, e si continua a camminare in forte salita, fino ad arrivare al di sopra della cascata, e costeggiando il fiume che sta  parecchio sotto di noi, possiamo arrivare alla cascata di “Sa Mammacua”, cosi chiamata perche per poterla ammirare bisogna introdursi all’interno di un bosco. Un altro scorcio mozzafiato che ci ripaga ampiamente delle fatiche sopportate per arrivare fin quì.


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